Tra i banchi di scuola. Un’avventura sempre nuova, è uno spaccato dell’esperienza di un professore tra gli studenti di oggi, i cosiddetti ‘sdraiati’, quelli spesso osservati con aria di scetticismo, se non di desolazione o a volte anche di autentico timore, perché si sa che con loro la causa è persa in partenza: loro devono sopravvivere alla scuola e i professori devono sopportare- supportare il loro unico obiettivo: quello della sopravvivenza.
E invece no, non è di tale parere l’autore di questo libro edito da Ares. Giovanni Fighera, già conosciuto per altri grandi titoli come «Che cos’è dunque la felicità mio caro amico?», La Bellezza salverà il mondo, «Amor che move il sole e l’altre stelle» e «Che cos’è mai l’uomo perché di lui ti ricordi?», giornalista e professore di italiano e latino, racconta in modo concreto ed incalzante la propria esperienza nella scuola, tra lezioni, caffè letterari, compiti in classe, scrutini, cineforum e sospirate vacanze.
Parte del libro è dedicata proprio ai dubbi e alle aspirazioni di tanti studenti che, evidentemente, tanto disinteressati alle questioni della vita non sono; e lo studio è la prima grande questione, per questo l’autore dedica molto spazio anche per rispondere a ‘perché studiare?’ o ‘a cosa serve il latino?’. Così, quando l’autore prova a descrivere il significato del processo della conoscenza, emerge con stupore come questo sia lo stesso meccanismo che è a fondamento di ogni inizio relazione, dall’impatto iniziale fino alle fasi successive: il desiderio di scoprire sempre l’oltre di una persona che si ha davanti, la capacità di scrutare in tutti i dettagli del quotidiano, senza stancarsi mai.