Mercoledì 23 marzo ore 20:45.

Primo incontro.

MANZONI. I PROMESSI SPOSI.

DIETRO LE QUINTE DEL GRANDE ROMANZO.

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I Promessi Sposi riesumano un Seicento che vide due antenati del Manzoni implicati in misfatti dell’epoca, due antenati che ebbero due destini ben diversi: Bernardino Visconti (nel romanzo l’Innominato) si convertì e si dedicò ad opere buone per espiare il male compiuto; Giacomo Maria Manzoni, proprietario della villa di Lecco ereditata dallo scrittore e impenitente fino alla fine, morì nel 1642, ancora sotto processo, accusato di un ennesimo delitto. Manzoni provava vergogna per i suoi antenati? Sentiva l’esigenza di espiare il male compiuto da Giacomo Maria? La scoperta delle origini infami della sua famiglia potrebbe essere la scaturigine della composizione del romanzo e della scelta del Seicento come epoca congeniale all’ambientazione della storia. E allora potrebbero sorgere alcune domande: se il manoscritto ritrovato alludesse in realtà ai documenti relativi alla storia dell’antenato lecchese? Oppure se il manoscritto fosse davvero esistito come testimonierebbe una lettera di Manzoni inviata all’amico Grossi (di cui non ci è rimasto l’autografo), pubblicata sulla rivista «La scintilla» nel 1888? Sono solo supposizioni non dimostrabili o anche realtà? Forse queste domande possono offrire un terreno nuovo d’indagine sul capolavoro manzoniano.  Un fatto è certo: non sono pochi gli spunti che le vite dell’Innominato e di Giacomo Maria Manzoni offrono alla storia.