alt Regista: Richard Attenborough (1993)

Spunti di riflessione.

  1. 1. Le conferenze di Lewis sulla sofferenza. Nel film il regista si sofferma su quattro conferenze dello stimatissimo professor Lewis, legate al tema della sofferenza. Nelle prime tre i suoi discorsi non partono dall’esperienza e dal vissuto quotidiano, ma sono testimonianza della sua abile retorica.

Nella prima afferma: “Ieri ho ricevuto una lettera che si riferiva al 4 dicembre 1951, un anno fa. Un autobus di linea ha ucciso 24 studenti. La lettera pone alcune domande: dov’era Dio? Perché non l’ha fermato? Dio non dovrebbe amarci? Vuole che soffriamo. Dio vuole che soffriamo? Se la risposta fosse sì, io non sono sicuro che Dio ci voglia felici. Credo che ci voglia capaci di amare e di essere amati, Dio vuole vederci crescere. Proprio perché ci ama ci fa il dono della sofferenza. Il dolore è il megafono di dio che risveglia un mondo sordo. Vedete. Noi siamo come blocchi di pietra da cui Dio ricava le forme degli uomini. I colpi del suo scalpello sono ciò che ci rende perfetti”.

Sentiamo la seconda: “Non so se Dio ci voglia felici. Vuole che cresciamo. Credo che ci voglia capaci di amare e di essere amati. Da piccoli crediamo che i giochi ci diano tutto il mondo. Ma qualcuno ci deve spingere fuori dalla stanza dei giochi verso gli altri  e questo qualcosa è la sofferenza”.

Nella terza conferenza Lewis si rivolge al pubblico dicendo: “I colpi dello scalpello di Dio così dolorosi per noi sono quello che ci rende perfetti”.

Dopo la malattia della donna che ma Lewis tiene un’altra conferenza sempre sul dolore. L’accento delle sue parole sembra ora mutato. Lo scrittore sembra non avere più risposte preconfezionate, ma aprirsi alla domanda: “Ieri una mia amica è crollata in preda al dolore. Ora è agonizzante, malata di cancro. Perché? Quando si ama una persona non si vuole che soffra, si vorrebbe prendere questa sofferenza su di sé. Persino io provo questo. Perché Dio no?”.