La scuola può accendere l’amore per l’umano?
Per saperne di più ZENIT ha intervistato l’autore di TRA I BANCHI DI SCUOLA.
Tra i Banchi di scuola è dedicato non solo alla sua esperienza ma anche agli interrogativi dei ragazzi: quali sono?
Giovanni Fighera: La prima esigenza è quella della verità, così come è molto presente la domanda se esista l’amore vero. Spesso i ragazzi hanno davanti a loro un mondo di adulti in cui la testimonianza di un amore vero è castrata, eliminata. Ho in mente quanti studenti parlano dopo la conclusione di una loro storia sentimentale: di fronte al fatto che in famiglia non è testimoniata l’idea che possa esistere una storia continuativa pensano ‘ma probabilmente l’amore vero non esiste’. Eppure loro percepiscono questo, che l’amore o è per sempre o non è tale.
Lei si dedica anche a cineforum e caffè letterari… Normalmente cosa leggono e guardano i ragazzi?
Giovanni Fighera: Mi ricordo un mio studente di Milano, qualche anno fa, quando mi aveva raccontato che forse aveva compreso dove potesse essere la felicità: ‘sa, ho visto ‘Notte prima degli esami’, in cui un personaggio che interpretava l’insegnante diceva: Leopardi dice che non ha senso quello che rimane e quello che ci sarà alla fine della meta, ma quello che noi percepiamo nell’istante durante il percorso’. Quel professore interpretava Leopardi in maniera erronea, ma in realtà questo ragazzo aveva colto il messaggio che la società di oggi comunica: un piacere fine a sé stesso, un’emozione forte completamente sciolta da quello che è il bene e il desiderio di compimento di un giovane. Uno studente in un suo diario mi scriveva ‘Noi ragazzi di oggi prof. viviamo in apnea tutta la settimana, sopravviviamo durante la settimana per poi vivere il sabato sera’. Una grande responsabilità è quella della cultura,con libri che esaltano l’amore libero e il sesso sfrenato come ‘Le sfumature in grigio’ o gli ultimi libri di Fabio Volo.