Senese di nascita, Federigo Tozzi (1883-1920) proviene da una famiglia problematica: la madre è ammalata di epilessia, mentre il padre, grande e corpulento, è manesco. Solo quando questi morirà, nel 1908 Federico sposerà Emma. Gli studi di Tozzi sono irregolari. Dopo aver provato con insuccesso ad inserirsi nella professione giornalistica, all’età di ventisette anni inizia a pubblicare opere in versi e in prosa. Ma i suoi romanzi principali escono tra il 1919 e il 1921: Ricordi di un impiegato, Con gli occhi chiusi, Tre croci, Il podere. Colpito da febbre spagnola, Tozzi spirerà nel 1920.
Di fede anarchica Tozzi si convertirà poi al cattolicesimo. Determinante sarà l’incontro con lo scrittore Domenico Giuliotti (1877-1957) con il quale fonderà la rivista cattolica La torre, così come altrettanto centrale nel suo percorso di fede sarà la scoperta delle opere dei due santi più noti di Siena, santa Caterina e san Bernardino. Eppure le antologie scolastiche spesso trascurano o travisano il carattere religioso della sua opera. Leggiamo ad esempio in un importante e lodevole testo scolastico: «Tozzi fu dichiaratamente cattolico, […] ma Dio è sostanzialmente assente dalla sua opera o si manifesta esclusivamente come un Dio Padre ostile e terribile, come tutte le figure paterne, che punisce i suoi figli per debolezze e colpe che rimangono oscure e coincidono con la loro stessa inettitudine alla vita» (H. Grosser).