Quando un amico, un figlio, una persona cara compiono gli anni, abbiamo il desiderio di porgere loro con grande affetto i più sinceri auguri. Questo accade anche per altre occorrenze come il Natale, l’inizio di un anno nuovo, più in generale quando comincia una nuova avventura. Che cosa descrive l’espressione «augurio»? L’etimo latino ci aiuta a cogliere la bellezza del termine. Il verbo latino augere significa «aumentare», «accrescere»: l’augurio è la sincera speranza che l’esperienza che sta per iniziare possa migliorare la tua persona, farla crescere, permetterle di diventare più pienamente umana.
Credo, quindi, che non ci sia modo più bello e vero per iniziare un anno scolastico che quello di augurare ai propri studenti un buon anno partendo da un pensiero, da una citazione, da un auspicio.
Qualche tempo fa uno studente mi scrisse: «Oggi lei ci ha letto una lettera, un augurio che l’anno scolastico che trascorreremo insieme possa essere bello e pieno di grandi occasioni di vita. È la prima volta che un insegnante mi fa un augurio di questo tipo. Di solito nella prima lezione gli insegnanti ci spaventano prospettandoci tutto quanto dovremo studiare e le fatiche che dovremo affrontare. Spero di non deludere il mio nuovo professore». Mi ha molto colpito quel ragazzo, perché con parole semplici ha mostrato il segreto dell’apprendimento: il rapporto di fiducia e di affetto che si crea tra due persone. Se un bimbo non vuole deludere la mamma, se uno studente non vuole disattendere le aspettative dell’insegnante, se un ragazzo è colpito dall’adulto e comprende che questi cammina con lui nell’affascinante avventura della scoperta della realtà, allora il cammino della crescita spaventa meno, diventa conquista e apertura di una nuova finestra sulla vita.