Giovedì 23 febbraio 2023.
RADIO MARIA. I PROMESSI SPOSI E IL SUGO DELLA STORIA.
L’Innominato desidererebbe dormire, ma non riesce; si è trincerato in camera, come per difendersi «contro una squadra di nemici». Anche in questo caso il linguaggio è militare. Contro chi sta combattendo quel ribaldo? Contro una donna indifesa? Contro una compassione che gli è risorta nel cuore e che non gli permette più di essere uomo? Ma che idea ha l’Innominato dell’uomo? Ha mai conosciuto che cosa sia davvero un uomo? Solo l’incontro con il cardinale Federigo gli permetterà di capire.
Nell’Innominato è vivo il sentimento di compassione per quella giovane, il desiderio di chiederle perdono in modo da potersi levare «d’addosso un po’ di […] diavoleria». Il potente prova a ripensare alle imprese avviate, alle difficoltà da affrontare. Spera così di poter provare irritazione per gli ostacoli e di trovare ardimento. Al contrario, però, cresce in lui la tristezza, «quasi lo spavento dei passi già fatti». Il tempo gli si affaccia alla mente «voto d’ogni intento, d’ogni occupazione, d’ogni volere, pieno soltanto di memorie intollerabili». Non c’è più nulla che desidera comandare ai suoi bravi, la stessa «idea di rivederli, di trovarsi tra loro» è «un nuovo peso, un’idea di schifo e d’impiccio». L’unica possibile azione che gli sovviene è liberare quella ragazza: “- La libererò, sì; appena spunta il giorno, correrò da lei, e le dirò: andate, andate. La farò accompagnare… E la promessa? e l’impegno? e don Rodrigo? … Chi è don Rodrigo? –“.
Nell’Innominato sta sorgendo un «nuovo lui» che giudica l’antico: è la coscienza che riprende a far sentire la sua voce, il suo giudizio, la sua aspirazione alla giustizia, alla bellezza, al bene. Come ha potuto, si chiede il nuovo Innominato, far patire tali sofferenze ad «un’infelice sconosciuta per servire colui»?