Lo presentiamo attraverso la prefazione di Antonio Polito.
Dipende tutto dal punto di vista. “Ciò che nei paesi dell’emisfero nord dal 2008 si chiama crisi, con tutta probabilità è un nuovo assetto del mondo, un nuovo equilibrio che sta stabilendosi sulla base dello Tsunami che viene da sud. Un’onda con cui non è possibile non fare i conti”.
Concludono così la loro fantastica cavalcata tra i continenti, i lavori, le idee, i libri, le passioni, i due autori di questo aureo libretto, appropriatamente titolato “Tsunami Surfing. Come vincere con il proprio lavoro la sfida dei tempi”. Riccardo Ferrari e Andrea Migliavacca, anche grazie alla esperienza professionale e alla proiezione globale che in loro ha stimolato, vedono ciò che in Italia, nel nostro dibattito pubblico spesso provinciale e nella migliore delle ipotesi eurocentrico, non riusciamo mai a vedere: vedono il lato del pianeta illuminato dal sole, in questa epocale trasformazione in atto. Hanno capito che lo Tsunami “nasce dalla possibilità offerta ai singoli di accedere a migliori condizioni sanitarie, più elevati livelli educativi, uso intensivo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”. E’ il fenomeno descritto come “individual empowerment”, e cioè quel processo di crescita del potere individuale che nel giro di 15-20 anni – prevedono i “Global trend 2030” – sarà caratterizzato da una riduzione netta della povertà e da una crescita enorme della classe media globale: “Per la prima volta la maggioranza della popolazione mondiale non sarà impoverita, e la classe media sarà il più importante settore sociale ed economico nella maggior parte dei paesi del mondo”.