Da un anno esatto, in tre stati settentrionali della Nigeria – Adamawa, Yobe e Borno, dove il 14 aprile sono state rapite le studentesse di Chibok – è in vigore lo stato d’emergenza, deciso dal governo in seguito all’intensificarsi delle azioni terroristiche degli integralisti islamici Boko Haram. Da allora migliaia di militari e paramilitari si sono aggiunti a quelli normalmente in servizio nella regione. Non è bastato. Le truppe che presidiano scuole, edifici pubblici e villaggi fuggono all’arrivo dei terroristi, spesso superiori per numero, per potenza di fuoco e forse, più ancora, per determinazione.