Condivide con l’adiacente Duomo Nuovo il titolo di concattedrale. È, per l’appunto, il vecchio Duomo di Brescia, noto come la Rotonda, uno dei più rilevanti edifici romanici a pianta circolare conservati in Italia. Composta da due corpi distinti e sovrapposti, sorge nel luogo occupato nel VI secolo da un’antica basilica della quale mantenne l’originaria struttura. Intitolata a San Filastrio, vescovo della città nel IV secolo, la cripta ipogea è, senz’altro, il nucleo più antico, realizzato con materiale di recupero d’età romana. Costruita per accogliere le reliquie del santo martire, poi traslate nella nuova cattedrale, è divisa in tre navate da colonnette di marmo. Sulle pareti, l’abside conserva vaghi lacerti di affreschi tra cui un Cristo in gloria tra angeli e santi. Decisamente più leggibili appaiono, invece, i quattro Evangelisti della volta a crociera della campata antistante. L’intero ciclo risale all’XI secolo, l’epoca in cui venne innalzato il Duomo sopra questo mistico ambiente.

Frutto di un restauro ottocentesco che ha restituito all’edificio tutta la sua solennità originaria, lo spazio della Cattedrale è suddiviso su più livelli. Se ne percepisce un’idea d’insieme dall’ingresso attuale, sopraelevato, aperto nel 1571. Da qui, con lo sguardo si abbraccia la Platea di Santa Maria, il cuore centrale, cui un ambulacro circolare fa da perimetro esterno. Sul suo pavimento si riscontrano tracce dell’antico apparato musivo, i cui tasselli rimasti disegnano motivi geometrici (V sec.).