La fila dei fedeli è interminabile e inizia sulla strada, vicino alle auto che sfrecciano su Avenida Consitution. Si mettono in fila alla mattina presto e nell’attesa recitano un rosario. Una volta entrati nella cattedrale vengono accolti da canti religiosi e dopo pochi istanti si trovano di fronte alla statua: giusto il tempo di toccarle le guance umide con un fazzoletto, affidarsi per un voto che è già il momento di lasciare spazio ad altri.
A Rio Cuarto accade così da almeno 2 settimane. Da quando nella cattedrale della cittadina argentina della provincia di Cordoba, la statuetta della Madonna del Cerro di Salta ha iniziato a lacrimare misteriosamente. Da quel giorno, e per l’Argentina non era un giorno a caso dato che era il 9 di luglio, festa nazionale dell’indipendenza argentina, nel Duomo di questa cittadina di 140mila abitanti c’è ressa continua.
Accorrono dalla provincia, dalle campagne, facendo anche ore e ore di autobus attraverso le estremità della pampa, per vedere e pregare. Un rito millenario, che popoli e fedeli hanno accompagnato con fede e devozione. Un rito che si sta ripetendo in questo angolo del mondo da quando il 9 luglio scorso una signora anziana che si era recata davanti alla statua per un’orazione ha notato le guance umide.