Ieri, 25 giugno, si è riunita l’assemblea plenaria della Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede che ha stabilito alcune indicazioni per il caso delle presunte apparizioni di Medjugorie. Il giorno in cui è avvenuta questa riunione è significativo, si tratta, infatti, di quello che viene considerato come il 34esimo anniversario delle apparizioni. A questo punto la relazione è sul tavolo del Papa cui spetta la decisione sul testo e quindi della sua pubblicazione.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere possiamo affermare che difficilmente saranno spese parole definitive sul fenomeno, mentre si andrà certamente verso un nuovo approccio pastorale per i fedeli che si avvicinano alla parrocchia di S. Giacomo di Medjugorie. Un punto che dovrebbe far parte delle nuove indicazioni è quello di mettere un po’ in guardia i fedeli da certi eventi che danno le apparizioni per certe e sicure, riprendendo così la linea di alcuni documenti che già sono usciti dalle stanze della congregazione per la Dottrina della Fede. Una notizia che circolava, ossia la possibile erezione a santuario della parrocchia di S. Giacomo, appare decisamente improbabile, anche se il luogo verrà riconosciuto per le sue peculiarità di preghiera, fede e devozione.
Una sorte diversa è toccata alla parrocchia di S. Agostino a Pantano che dal 15 marzo 2005 è stata eretta a santuario mariano dall’allora vescovo di Civitavecchia, monsignor Girolamo Grillo. Lì è custodita la famosa Madonnina di Civitavecchia che dal 2 febbraio al 15 marzo 1995 lacrimò sangue, anche nella mani del vescovo incredulo. Il 26 aprile 2014, monsignor Luigi Marucci, attuale vescovo di Civitavecchia, concelebrando un pontificale con monsignor Grillo, ha perfino compiuto il gesto solenne dell’incoronazione di questa “Madonnina”. Ora, come molti sanno, quella “Madonnina” è stata fabbricata a Medjugorie e porta il nome della località balcanica sul basamento. Eppure Fabio Gregori, il primo testimone di quelle lacrimazioni insieme alla figlia Jessica, ci tiene a sottolineare che «il legame [con Medjugorie è evidente e ne ho profondo rispetto. Ma in questi vent’anni ho provato dispiacere nel vedere che molti si sono fermati a sottolineare unicamente la provenienza delle due immagini, senza approfondire l’iniziativa della Vergine a Civitavecchia. A me e alla mia famiglia la Madonna ha chiesto di vivere e testimoniare il messaggio che ha dato qui»