altL’anno 876, data di fondazione del sacello milanese, è riportato da una cronaca del tempo insieme al nome del committente, il vescovo Ansperto, che volle erigere una cappella all’interno della sua residenza privata, affiancandole un ospizio per pellegrini. Nell’XI secolo l’edificio, intitolato a San Satiro, fratello del grande patrono Ambrogio, in seguito ad un rinnovato periodo di culto del Santo, venne arricchito di un campanile e da cappella vescovile si trasformò in piccola chiesa officiata da monaci, aperta alla cittadinanza. L’impianto altomedievale è ancora rintracciabile in quella che oggi è la Cappella della Pietà, all’interno della chiesa quattrocentesca di Santa Maria presso San Satiro.

Il tempio mariano fu voluto tra il 1476 e il 1482 per ospitare un’icona miracolosa, custodita precedentemente nella cappella medievale. Nel 1242 un certo Massazio da Vigonzone, il giorno dell’Annunciazione, furioso per aver perso un’ingente somma di denaro al gioco, colpì con un pugnale l’immagine della Vergine col Bambino che cominciò a sanguinare. Il dipinto, risalente al XIII secolo, divenne subito oggetto di devozione e fu successivamente collocato sull’altare maggiore della nuova chiesa. I lavori vennero intrapresi per volontà del Duca Galeazzo Maria Sforza e poterono proseguire grazie all’impegno economico di alcune nobili famiglie e alle donazioni dei singoli cittadini.