13 dicembre 1981, Jaruzelski annuncia la legge marzialeLa coincidenza con grandi fatti internazionali – elezioni europee, Papa in Terra Santa, Ucraina – ha fatto passare in secondo piano la morte, avvenuta domenica sera, del generale polacco Wojciech Jaruzelski. Eppure Jaruzelski, che aveva 90 anni, ultimo dittatore sovietico della Polonia ma anche presidente nel breve periodo di transizione tra il 1989 e il 1990, merita di essere ricordato perché la sua vicenda personale e politica si colloca a un crocevia della storia di cui è stato protagonista e che ha segnato grandi cambiamenti che vanno ancora compresi nel loro significato più profondo.

«È una figura tragica e complessa, che si è riscattata nel tempo», dice di lui Luigi Geninazzi, il giornalista che seguì per il settimanale “Il Sabato” tutte le vicende della Polonia negli anni ’80 e il crollo del comunismo nell’Est Europa, che ha ricostruito in un libro uscito recentemente (L’Atlantide Rossa: la fine del comunismo in Europa, ed. Lindau).