Un palazzo medievale in mattoni rossi, con tanto di torre merlata e ponte levatoio, è il punto di accesso all’abbazia di Monte Oliveto Maggiore, sede dell’abate generale della Congregazione dei Benedettini di Monte Oliveto. Il complesso, che domina le lunari Crete senesi, immerso in una selva di pini, cipressi, querce e olivi, è uno dei più importanti monumenti religiosi toscani.
La sua storia inizia nel marzo del 1319 quando Giovanni dei Tolomei e i suoi due fraterni amici Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini, decisero di abbandonare una vita di agi per intraprendere un percorso ascetico. In seguito ad una visione di Giovanni, divenuto nel frattempo Bernardo in onore del Santo di Clairvaux, cui erano apparsi, in cima a una scala, Gesù, la Vergine e gli angeli che accoglievano una moltitudine di monaci di bianco vestiti, i tre amici fondarono una congregazione sotto la regola benedettina, riconosciuta da Papa Clemente VI nel 1344.