Il Beato Pier Giorgio Frassati assieme a San Giovanni Paolo II Papa e a Santa Faustina Kowalska è uno dei protettori dell’evento che radunerà attorno a Papa Francesco quasi 2 milioni di giovani provenienti da tutto il mondo. Frassati è stato scelto perché ha saputo interpretare la pienezza del Vangelo nella sua vita di giovane ardente nella fede e nella carità. In questa intervista a don Primo Soldi, autore del libro “Pier Giorgio Frassati. L’amico degli ultimi”, conosciamo meglio un esempio di giovane santo, che sarà proposto in questi giorni ai ragazzi come modello e le cui reliquie, da Torino, sono esposte ora alla venerazione nella chiesa di domenicani di Cracovia.
E’ impressionante leggere la vita del beato Pier Giorgio Frassati e scoprire che la santità non solo non ha nulla di bigotto, ma è un turbinio di vita che non può essere negato a nessuno. Basta sceglierla: «Pier Giorgio aveva un spiritualità cattolica, pregava, si nutriva dell’Eucarestia, viveva intensamente l’amicizia cristiana, si impegnava nella vita politica e sociale, dandosi nello stesso tempo a tutto e tutti, specialmente agli ultimi». Sì, Frassati aveva proprio scelto questa strada, ritenendola migliore di altre che pure erano spianate davanti a lui: «Aveva tutto, intelligenza, simpatia, bellezza e la fama proveniente da una famiglia aristocratica fra le più note di Torino». Ma la sua figura, tratteggiata così da don Primo Soldi, autore della terza edizione integrata di “Pier Giorgio Frassati. L’amico degli ultimi” (edizioni Elledici, pp. 214, euro 9,90), ha «sfaccettature sempre nuove che non finiscono mai di attrarre».
Don Primo, lei ha scritto questo libro innanzitutto per i giovani. Perché?
Sono un sacerdote della diocesi di Torino che anni fa aprì un pensionato universitario dove mi venne a trovare la sorella di Frassati consegnandomi alcuni libri sul fratello. Leggendoli rimasi molto colpito e li proposi agli universitari che seguivo. Da quel momento ho continuato ad approfondire la spiritualità di Pier Giorgio e a scrivere di lui. La prima edizione del mio libro uscì con la prefazione di Giovanni Testori all’inizio degli anni Ottanta, poi la riaggiornai e le scoperte nuove fatte sulla sua vita e la sua anima mi hanno portato a questa nuova edizione. Speriamo sia l’ultima in vista della tanto attesa canonizzazione, dopo la beatificazione avvenuta il 20 maggio 1990.