altIl panneggio della Madonna della Pietà di Michelangelo vibra di giovanile vitalità. Lo puntiamo con sguardi tesi, subito dopo aver varcato la Porta Santa della Basilica di San Pietro nel Pellegrinaggio della nostra diocesi. Come ha fatto Michelangelo a tessere dal marmo la morbida stoffa del vestito di Maria e ad accarezzare con dolcezza il suo volto e il corpo del Figlio abbandonato sul suo grembo? 

Domandiamo che la pietra del nostro cuore sia modellata dalla misericordia del Padre, fino ad accogliere nelle nostre braccia e nel cuore Gesù, anche noi come Maria. Fino a mendicare Gesù Salvatore, come il cieco di cui parla il Vangelo che Papa Francesco fa leggere stamattina all’udienza di piazza San Pietro. Dice che il cieco, da emarginato viene posto da Gesù al centro della scena; da mendicante diventa discepolo. Il Signore ci libera dalle incrostazioni dell’orgoglio e dell’egoismo e fa di noi la sua comunità e il suo popolo radunato, come accade oggi nel clamore della grande piazza e poi nella compostezza dell’assemblea eucaristica in comunione con il nostro vescovo e i tanti sacerdoti accanto alla cattedra di S.Pietro.

Noi siamo questa unità che ci fa appartenere a Cristo nella sua Chiesa. Dice San Cipriano nell’Ufficio di lettura di questi giorni: «Il sacrifico più grande da offrire a Dio è la nostra pace e la fraterna concordia e il popolo radunato dall’unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». L’identità di ciascuna persona e dell’intera comunità viene dichiarata dalla nostra vocazione e dalla nostra appartenenza. Siamo convocati nella barca dove troneggia l’apostolo Pietro, al quale accarezziamo ancora una volta il piede nella statua di bronzo che introduce all’immenso baldacchino del Bernini.