altSe nel Canzoniere è descritta la storia dell’anima di Petrarca, dal peccato alla conversione, in un percorso ideale verso l’incontro con Cristo, all’interno della raccolta si trova una poesia che descrive il pellegrinaggio a Roma, espressione della condizione dell’homo viator. Nel sonetto Movesi il vecchierel canuto et biancho (Canzoniere XVI) Petrarca vede la situazione esistenziale dell’uomo simile a quella di un vecchio stanco, disposto a lasciare tutto, anche la sua famiglia, negli ultimi giorni della sua vita, per recarsi a Roma alla ricerca della Veronica, l’immagine del volto di Cristo effigiata in un’icona bizantina, o più probabilmente nel Santo Volto ora conservato a Manoppello, che all’epoca di Petrarca era ancora visibile a Roma. Il poeta così scrive: «Movesi il vecchierel canuto et biancho/ del dolce loco ov’à sua età fornita/ et da la famigliuola sbigottita/che vede il caro padre venir manco;// indi trahendo poi l’antiquo fianco/ per l’extreme giornate di sua vita,/ quanto piú pò, col buon voler s’aita,/ rotto dagli anni, et dal camino stanco;// et viene a Roma, seguendo ’l desio,/ per mirar la sembianza di colui/ ch’ancor lassú nel ciel vedere spera:// cosí, lasso, talor vo cerchand’io,/ donna, quanto è possibile, in altrui/ la disïata vostra forma vera». Un vecchio abbandona la famiglia e i luoghi dove ha trascorso tutta la sua esistenza, mosso da un desiderio vivo, espresso dal ritmo rapido del primo verso, dal quel verbo «movesi» in cui la particella atona «si» appoggiandosi in maniera enclitica al verbo non ferma il ritmo, ma al contrario lo ravviva. Si stampa nella mente del lettore la tenera immagine del vecchio, sottolineata dalla forma vezzeggiativa e da quella dittologia sinonimica («canuto et biancho») che è senz’altro una delle cifre più caratteristiche della poesia petrarchesca.