Se Tre giorni all’Inferno, il precedente saggio, ci aveva dato l’opportunità di vivere in maniera coinvolgente la discesa agli Inferi, altrettanto efficace è la salita lungo i gradoni del Purgatorio, un luogo misterioso e soggetto a dispute epistemologiche nei tempi. Giovanni Fighera compone una seconda opera che non pretende di essere esaustiva, ma di proporre punti di riflessione sulla Cantica e sui temi affrontati.
Un percorso in 5 parti che permette al lettore di essere accolto e continuare il viaggio. Se all’inizio viene affrontata la questione generale sul Purgatorio, successivamente vengono condivisi temi come l’amicizia, la misericordia, la libertà, il perdono e l’agognato Paradiso Terrestre.
Sicuramente questa è la Cantica degli affetti, ma anche della nostalgia di casa e della propria patria, e allora, come Dante esule, ci immergiamo in questo agile compendio di analisi e critica per riscoprire i valori sopiti che fanno di Dante il prototipo del patriota moderno e contemporaneo.
Inoltre è interessante sottolineare come Fighera mantenga la stessa prospettiva di Dante, ossia la consapevolezza del limite umano nel capire il disegno dell’Altro: se Dante aveva posto come unico conoscitore dei limiti Dio, lui pone come unico conoscitore vero della Commedia Dante stesso.