altLa vita

Bisogna ripercorrere almeno le linee salienti della vita di questo poeta che è stato ingiustamente dimenticato, pressoché assente da tutte le antologie scolastiche, pur essendo, a nostro avviso, uno dei grandi del Novecento. Nato a Torino nel 1899, Carlo Betocchi intraprende quel percorso di studi così inconsueto per un letterato, eppure così abituale per i poeti del Novecento, che è caratterizzato da un’impostazione tecnica e professionale. Infatti, trasferitosi a Firenze e perso il padre a soli dodici anni, si diploma geometra. Appartiene alla generazione del ’99, quella che parte per la guerra a soli diciotto anni. Molti vengono chiamati alle armi nel 1917 e, dopo essere stati frettolosamente istruiti, sono inviati a combattere. Non si sa quanti perdono la vita tra le centinaia di migliaia di ragazzi che partono. Ufficiale al fronte, Carlo Betocchi appartiene al novero di quanti fanno ritorno dalla guerra. Solo dopo il 1928 è di nuovo a Firenze, città in cui vive il decennio per eccellenza dell’Ermetismo fiorentino e attraversa l’esperienza della rivista cattolica «Il Frontespizio», che dal 1929 al 1940 cercherà di recuperare una visione religiosa della letteratura, contrapponendosi all’ondata culturale dominante del decennio. La prima raccolta Realtà vince il sogno (1932) è seguita nell’ordine da Altre poesie (1939), Notizie di prosa e poesia (1947), Un ponte sulla pianura (1953), Poesie (1955), L’estate di San Martino (1961), Un passo, un altro passo (1967), Prime e ultimissime (1974), Poesie del sabato (1980). Betocchi morirà a Bordighera nel 1985.