Papa Francesco è rientrato a Roma, dopo la visita di cinque giorni in Corea del Sud. Il suo primo gesto è stato di andare alla basilica romana di Santa Maria maggiore, dove ha lasciato un bouquet di fiori avuto in dono da Mary Sol, una bambina coreana di sei anni, prima della partenza da Seul e ha recitato una preghiera di ringraziamento. Durante il viaggio ritorno Francesco ha incontrato i giornalisti. Gli è stato chiesto cosa pensasse dei bombardamenti americani sulle postazioni dell’Isis, i Jihadisti che stanno devastando l’Iraq e perseguitando cristiani, sciiti, yazidi ed altre minoranze. «In questi casi in cui c’è un’aggressione ingiusta», ha detto, «posso dire che è lecito fermare l’aggressore ingiusto. Sottolineo il verbo fermare, non dico bombardare o fare la guerra, ma fermare. I mezzi con cui fermare dovranno essere valutati. Qualche volta, infatti, sotto questa scusa di fermare l’aggressore ingiusto, le potenze si sono impadronire dei popoli e hanno fatto una vera guerra di conquista. Una sola nazione non può giudicare come si ferma un aggressore ingiusto.