Pubblichiamo l’omelia pronunciata da mons. Alberto Tanasini nella cattedrale di Chiavari in occasione del funerale della scrittrice e poetessa Elena Bono, a cui La Nuova BQ ha recentemente dedicato degli articoli (qui e qui).
A Sua Eminenza il Card. Velasio De Paolis, nativo come Elena di Sonnino, agli eccellentissimi Mons. A.M. Careggio e Mons. Giulio Sanguineti, ai signori Sindaci e alle Autorità, a tutti voi, cari amici presenti il mio saluto e il mio ringraziamento per avere voluto essere partecipi di questa celebrazione con la quale accompagniamo Elena Bono a quella Casa del Padre alla quale ha indirizzato tutta la sua vita.
Assieme rinnoviamo le condoglianze ai suoi familiari, ma ritengo che con la nostra presenza orante, ricca di affetti e ricordi vogliamo affermare il grande valore di questa figura di donna, di letterata, di combattente, di credente (il grande valore, dicevo) per la comunità ecclesiale e per quella civile, per Chiavari e ben oltre i confini di Chiavari; vogliamo finalmente rompere quell’incomprensibile silenzio che ha avvolto una voce così alta;
silenzio da lei accettato pur nella consapevolezza di avere molto da dire agli uomini nella forma dell’arte, servizio alla bellezza;
silenzio che l’ha seguita fino alla corsia di ospedale dove si è spenta l’altra sera.
Leggo una breve lettera che Elena volle indirizzarmi il 31 dicembre scorso: “Caro mons. Vescovo, ho ricevuto dalle mani del carissimo mons. Isetti lo scapolare francescano con il quale mi presenterò a Dio quando mi chiamerà, giacché il nostro patrono San Francesco fu colui che venne abbracciato da Gesù Crocifisso, che staccò un braccio dalla croce per stringere a sé Francesco, “alter Cristus”. Cara Eccellenza, mi tenga presente nella S. Messa quotidiana. Anch’io La ricordo nelle mie povere preghiere. Elena Bono”.
Scrive di un gesto all’apparenza semplice ma per lei causa di gioia tanto grande da volerla condividere con il suo Vescovo, perché gesto che porta al cuore della spiritualità di Elena Bono. Spiritualità Francescana.