alt«Lo scopo di questo universo è qualcosa che solo Dio sa per certo, ma è sempre più chiaro alla scienza moderna che l’universo sia stato squisitamente messo a punto per consentire la vita umana». Letta su zenit.org questa frase di Richard E. Smalley (1943–2005), chimico e premio Nobel, l’abbiamo girata a un suo collega, il professor Franco Battaglia. Il quale, dopo essere stato ricercatore al tedesco Max Planck Institut e nelle università americane di Rochester, Buffalo e Columbia di New York, ha insegnato nelle nostre Tor Vergata, Basilicata, Roma Tre e Modena, dove attualmente insegna Chimica Teorica e Chimica-Fisica. 

Allora, prof., lei che ne pensa?

«Chi sostiene che Dio non sarebbe necessario per spiegare il mondo commette un errore non tanto filosofico, quanto, piuttosto, meramente tecnico» 

Ah, sì? 

«Pochi minuti dopo il Big Bang la massa dell’Universo era per 3/4 di protoni e per 1/4 di nuclei di elio-4 (costituiti, ciascuno, da 2 protoni e 2 neutroni). La successiva evoluzione porterà alla formazione di galassie, stelle e altri nuclei, ma ora è interessante seguire il percorso dei protoni e dell’elio. I primi, attraverso un ben preciso meccanismo che coinvolge le più fondamentali leggi della fisica, finiscono per fondere insieme e trasformarsi in nuclei di elio-4. È ciò che ancora succede nel Sole, che si estinguerà quando si estinguerà il meccanismo di fusione nucleare. I nuclei di elio-4, invece, seguono un altro percorso. Due di essi possono fondere e diventare un nucleo con 4 protoni e 4 neutroni (berillio-8), che è instabile ma con vita sufficientemente lunga da consentire al nucleo di berillio, di tanto in tanto, prima che si rompa, di fondersi con un altro nucleo di elio-4 e formare nuclei di 6 protoni e 6 neutroni (carbonio-12), dei quali metà si stabilizzano e metà si uniscono ad altri nuclei di elio-4 per formare nuclei con 8 protoni e 8 neutroni (ossigeno-16). L’ossigeno si stabilizza visto che non ha alcuna probabilità di assorbire un altro elio-4 e trasformarsi in neon-20. In definitiva, grazie a questo meccanismo (tre nuclei di elio fanno uno di carbonio e quattro nuclei di elio ne fanno uno d’ossigeno), nell’universo carbonio e ossigeno (gli elementi della vita) sono in quantità circa uguali».