altNell’udienza generale del 15 aprile 2015 Papa Francesco ha proseguito il suo ciclo di catechesi sulla famiglia iniziando una trattazione, che – ha annunciato – si articolerà in due meditazioni, sul tema della «differenza e la complementarità tra l’uomo e la donna, che stanno al vertice della creazione divina». Come aveva fatto nel corso dei viaggi nelle Filippine e a Napoli, il Papa ha condannato la teoria del gender, come «passo indietro» ed «espressione di una frustrazione».

Nel Libro della Genesi leggiamo che Dio creò l’essere umano come suo «capolavoro»: «a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (Gen 1,27). Il Papa ha ricordato che «la differenza sessuale è presente in tante forme di vita, nella lunga scala dei viventi. Ma solo nell’uomo e nella donna essa porta in sé l’immagine e la somiglianza di Dio». La persona umana è immagine e somiglianza di Dio in quanto differenziata in uomo e donna. La Sacra Scrittura vuole trasmetterci l’idea che «non solo l’uomo preso a sé è immagine di Dio, non solo la donna presa a sé è immagine di Dio, ma anche l’uomo e la donna, come coppia, sono immagine di Dio».

La complementarità e la reciprocità fra uomo e donna sono essenziali e indispensabili per l’esperienza umana. «L’esperienza ce lo insegna: per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze. Siamo fatti per ascoltarci e aiutarci a vicenda. Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco in questa relazione – nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro, anche nella fede – i due non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna».