altIl 13 settembre 2014 Papa Francesco si è recato in visita a Redipuglia, visitando dapprima il cimitero austro-ungarico di Fogliano, quindi il Sacrario Militare italiano, dove ha celebrato la Messa e consegnato agli Ordinari Militari e ai vescovi presenti una lampada che verrà accesa nelle rispettive diocesi nel corso delle celebrazioni di commemorazione della Prima Guerra Mondiale.

A proposito della visita a Fogliano, qualche organo d’informazione straniero ha parlato di una «gaffe» della Radio Vaticana, che ha menzionato il cimitero «dove sono stati sepolti i soldati nemici»: nemici dell’Italia, si è rilevato, ma non del Paese natale del Papa, l’Argentina. La radio della Santa Sede, evidentemente, parlava di «nemici» del Paese dove i combattenti austro-ungarici sono stati sepolti. Ma a rigore – i lettori saranno tolleranti con il dettaglio autobiografico – è anche vero che con le truppe italiane combatteva un battaglione di volontari argentini, di origine italiana ma cittadini del Paese latino-americano. Lo so bene, perché di quel battaglione faceva parte mio nonno paterno, cittadino argentino, che poi rimase in Italia, si sposò e diede origine a quella che è oggi la mia famiglia.