Quando ci deve rappresentare gli argini che delimitano l’orribile sabbione del girone dei sodomiti nel cerchio VII dell’Inferno, dove sono puniti i violenti, Dante richiama al lettore la visione degli argini costruiti da mani umane: «Quali Fiamminghi tra Guizzante e Bruggia,/ temendo ’l fiotto che ’nver’ lor s’avventa,/ fanno lo schermo perché ’l mar s’avventa,/ e quali Padoan lungo la Brenta,/ per difender lor ville e lor castelli,/ anzi che Carentana il caldo senta:/ a tale imagine eran fatti quelli,/ tutto che né sì alti né sì grossi,/ qual che si fosse, lo maestro félli».
Home Contenuti La nuova bussola quotidiana L’AVVENTURA DEL VIAGGIO 9. Ser Brunetto, un grande educatore all’Inferno