alt

Ulisse, il personaggio della letteratura greca più amato, ancora ai giorni nostri, viene incontrato da Dante nell’Ottava Bolgia dell’Inferno. Dannato per le sue menzogne, non per il suo valore di uomo di mare, che è emblema del desiderio umano di conoscenza.

 

Ulisse è il personaggio greco che ha più prolungato la sua fama nei secoli successivi fino ad oggi, fino alle rivisitazioni di Joyce e Pascoli o alle sceneggiature cinematografiche. La sua fama così duratura nella Modernità è forse legata al fatto che Ulisse incarna atteggiamenti per così dire già moderni, improntati a furbizia, individualismo, intelligenza, pragmaticità. È l’emblema stesso dell’ingegno, ma, nel contempo, della capacità di sopportazione, della forza militare, della curiosità, della diffidenza, della pazienza. È la figura «più ricca di umanità che la poesia greca abbia creato, nella sua ricchezza singolarissima di prudenza e di coraggio, di curiosità e di intelligenza, di generosità impetuosa e di calcolata freddezza, di lucidità e di cautela, di prontezza sicura e di ostinazione, di fiducia e di dubbio, di caldissima e mobilissima astuzia» (Bosco-Reggio).