Nell’Inferno la dimensione del comico è molto presente, nelle sue differenti sfaccettature, dal comico puro al grottesco, dalla satira alla parodia. Manca l’umorismo, che tende ad abbracciare e a comprendere (ricordiamoci l’esempio di Pirandello riguardo alla donna anziana, tutta imbellettata). E ne capiamo bene le ragioni. I dannati sono ormai fissati in una condizione definitiva, che non può più essere redenta. Hanno perso la dimensione tragicomica dell’umano (espressione pirandelliana per designare l’aspetto umoristico di ogni uomo sulla Terra), la multiforme e mutevole condizione esistenziale e di loro rimangono solo il peccato a cui hanno aderito e il male compiuto.
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