Se nei decenni passati i genitori evitavano spesso di affrontare argomenti considerati tabù, come la sessualità, oggi è giunto il momento che si assumano le proprie responsabilità. Chi più di loro, infatti, dovrebbe conoscere le domande, la sensibilità, i tempi della crescita del figlio?
Oggi, nelle scuole primarie o secondarie di primo grado l’educazione all’affettività è spesso ridotta a un’educazione alla sessualità e le figure degli educatori si sostituiscono a quelle genitoriali nell’affrontare troppo precocemente temi delicati. Sarebbe senz’altro meglio che venissero affrontati in famiglia nei tempi opportuni e adeguati alla crescita psico-fisica di ciascun ragazzo.
Come possiamo pensare che i tempi di crescita delle persone siano gli stessi e che si possano affrontare questioni così delicate con un destinatario così fragile e magari non ancora pronto senza provocare in loro traumi? I danni che taluni subiscono sono facilmente intuibili e mi sono stati confermati da genitori i cui figli hanno subito questa educazione violenta e lesiva.