Il termine «ideologia» indica nell’accezione negativa con cui è stato utilizzato all’inizio un pensiero o un sistema di pensiero pregiudiziale, senza un fondamento di verifica nella realtà. Quindi, lo sguardo ideologico è quella modalità di trattare il reale non partendo dall’osservazione e dal desiderio di conoscenza dello stesso, bensì dall’idea preconcetta che si possa già avere. Il sacerdote e filosofo A. Rosmini (1797-1855) scrive:

 

Non a torto l’italiano Napoleone se la prendeva con l’ideologia, quando intendeva con questa parola le teoriche di coloro che volevano regolare la società umana, escludendo tutte le condizioni reali e di fatto della medesima.

 

Nella definizione di Napoleone l’ideologia ha, quindi, due caratteristiche: da un lato la sua presunzione di poter modificare, regolare, cambiare, violentare la realtà; dall’altro un tratto assoluto, ovvero svincolato dal reale, che non tiene conto della vera natura dell’uomo e della realtà. Il filosofo tedesco K. Marx (1782-1838) considererà l’ideologia come una

dottrina o concezione (politica, morale, letteraria, ecc.) che nasconde sotto i propri princìpi ideali la difesa degli interessi della classe al potere (ed è completamente staccata da ogni preoccupazione di verifica obiettiva e storica).