Il vero e proprio Rinascimento … può essere cronologicamente ridotto ai primi trent’anni splendidissimi del secolo (il Cinquecento), o al massimo al primo cinquantennio: quando la parabola della condizione politica ed economica si è già fatta discendente, la cultura umanistica tocca il suo culmine ed esprime i suoi valori creativi. Quanto al rapporto tra Umanesimo e Rinascimento si usa ricorrere, nelle storie letterarie, alla metaforica dei fiori e dei frutti, per cui tra Poliziano e Ariosto, o tra Botticelli e Raffaello, non correrebbe nessuna differenza se non di maturazione: al di là di queste ingenue metafore naturalistiche, nate però in epoca rinascimentale, c’è il dato reale di questa continuità e del progressivo sviluppo dell’ideologia umanistica, fondata sull’armonizzazione degli opposti e sull’esaltazione dell’antropocentrismo, sul modello mitico e ideale dell’uomo classico rapportato all’era cristiana.