Quando concepì Dante la stesura della Commedia? Davvero gli ultimi tredici canti del Paradiso erano andati perduti? Qual era la reale visione politica dell’autore? Chi era Beatrice? Come è descritto l’aldilà dai grandi autori della letteratura greca e latina? Giovanni Fighera, docente, giornalista, scrittore e blogger ha concepito un’agile trilogia per rispondere a tante curiosità e introdurre anche i più giovani nelle profondità del discernimento del più grande e complesso capolavoro letterario italiano di ogni tempo.
Il volume, “Tre giorni all’Inferno”, edito da Edizioni Ares, è appena uscito in libreria. Tradotta in tutte le lingue del mondo, la Commedia essa è apprezzata ovunque. Eppure i dati sullo studio nelle scuole superiori e nelle università in Italia denunciano già un grave abbandono, a fronte di un interesse da parte del pubblico che non è mai scemato in questi anni. Per questo c’è la necessità, nelle scuole ma non solo, di un’opera come questa.
Si inizia da Tre giorni all’Inferno che permette di affrontare l’intero percorso di Dante (dalla selva oscura alla visione delle stelle dell’emisfero australe) con un’attenzione ai versi lirici, ma, nel contempo, con uno sguardo vivo al significato esistenziale del viaggio che l’autore ci suggerisce di affrontare, oggi, con il grande maestro fiorentino. In definitiva intraprendendo questo cammino con Dante, il Sommo Poeta si fa per il lettore guida e coscienza attente al bello, al buono e al vero, così come Virgilio e Beatrice lo furono per lui. Laureato in Lettere moderne con specializzazione in letteratura e in linguistica, giornalista, scrittore e blogger, Giovanni Fighera insegna Italiano e Latino nei licei e collabora con il dipartimento di Filologia moderna dell’Università degli Studi di Milano.