“Nel Paradiso Dante dovrà superare le tre prove che costituiscono un vero e proprio esame di baccalaureato: solo dopo aver mostrato piena conoscenza di fede, speranza e carità il poeta potrà proseguire nel viaggio fino a giungere alla visione dei cori angelici, dell’Empireo, della Candida Rosa e, infine, di Dio.
“Dante è ben consapevole che il linguaggio umano è carente per descrivere quanto ha vissuto, non sono sufficienti le parole per documentare un’esperienza che non è di questo mondo. Per questo la stessa invocazione che il poeta intesse all’inizio della cantica non è rivolta alle muse, ma a Cristo (adombrato in Apollo). Per la stessa ragione Dante si avvale dell’explanatio per argumenta exemplorum (spiegazione attraverso gli esempi), espediente che è tipico della mistica. Sempre per la stessa ragione il Fiorentino conierà molti hapax (parole di cui è documentato un solo caso nella tradizione letteraria), perché il lessico esistente è insufficiente a raccontare e a descrivere.
“Date queste premesse, non si dovrebbe dubitare della grandezza della terza cantica, della sua bellezza, del fatto che valga la pena accompagnare Dante fino alla fine del viaggio.”
IL LIBRO – Qual è la cantica più bella? Come inoltrarsi nel nuovo linguaggio del Paradiso dantesco senza perdere la sfida di continuare il viaggio esistenziale intrapreso nelle cantiche precedenti? Davvero la Commedia è superata dal punto di vista teologico? Come ha potuto Dante conoscere il Big bang? Qual è la biblioteca da cui attinge il Sommo poeta per la composizione del Paradiso? Esistono simbologie nascoste e richiami simbolici non da subito avvertibili? Ovvero è possibile rintracciare un disegno particolare in questi trentatré canti? Da queste e da altre domande parte il percorso di Fighera che conclude la trilogia sulla Commedia. In un testo agevole e sciolto l’autore non si sofferma solo sui personaggi e sui canti più famosi del Paradiso (come accade per lo più nei saggi sulla terza cantica), ma intende raccontare l’intero viaggio, dall’Eden fino alla salita attraverso i nove Cieli dove Dante incontra i santi che gli si fanno incontro scendendo dall’Empireo: nella vita quotidiana, un’avventura che introduce una speranza nuova e insegnamenti sempre vivi.