CAPITOLO I
GLI ANTICHI, L’AMORE E GLI DEI.
Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l’iscrizione: «Al Dio ignoto». Ebbene colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annunzio5.
A morte il Crocefisso
In un futuro neanche troppo lontano verranno forse riscritti i libri di storia, verranno modificate le date di tutti gli eventi storici, togliendo il riferimento a prima e dopo Cristo. O, forse, questo non avverrà solo per una convenienza di studio e di ricerca: troppo faticoso sarebbe modificare tanti libri, tante date, tanti fatti già studiati e archiviati. Certo è che la sentenza della Corte europea del 3 novembre 20096 ci dà adito a pensare che i tempi per Cristo siano anche qui in Europa tempi di vera persecuzione. La Corte europea dei Diritti umani ha vietato l’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici e ha imposto all’Italia di adeguarsi alla sentenza entro tre mesi, altrimenti pagherà una multa salata. Che male ha fatto il crocifisso? Lede la libertà di religione e il diritto alla libertà di educazione! Di fronte a questa ignominiosa sentenza si è assistito ad un sollevamento di popolo7, ad una reazione generalizzata di fastidio nei confronti di chi vorrebbe far fuori il segno stesso dell’Occidente, l’unica risposta plausibile alla sofferenza e alla fatica umana, la sola consolazione reale, una Presenza costante nella vita personale e comunitaria, cioè Cristo stesso. Che senso di conforto mi dava l’altro giorno la presenza del crocefisso nella grigia camera di ospedale dove mia figlia era ricoverata da più di una settimana!