cesareA che serve il Latino? Quanti lo difendono sono soliti addurre la motivazione che lo studio del Latino insegna a ragionare. Almeno, questa è la risposta della maggior parte dei docenti per giustificare l’apprendimento di una materia antica e morta. Chiaro che la motivazione non regge e i ragazzi comprendono l’inadeguatezza della risposta. Perché non imparare a ragionare con altri metodi meno faticosi, più allettanti? Anche la settimana enigmistica può insegnare a ragionare, anche la Filosofia, anche una dimostrazione di matematica, anche un testo di narrativa o una poesia, un quadro, una musica. Perché dunque faticare così tanto nel 2012 ancora sul Latino?
Vorrei partire dalla esperienza quotidiana. Ogni persona sperimenta, infatti, l’efficacia del rapporto affettivo nel fenomeno conoscitivo. Soltanto quando sei colpito da qualcuno o sei affascinato da lui o inizi a volergli bene allora scopri una parte di realtà fino ad allora sconosciuta e il rapporto diventa metodo, strada, chiave di accesso, finestra sulla realtà. È quanto afferma A. de Saint Exupery (1900-1944) ne Il piccolo principe quando la volpe parla con il piccolo protagonista della storia. Quando questi chiede che cosa voglia dire addomesticare, la volpe risponde: «È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire «creare dei legami» […]. Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo. […] I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano». La volpe d’ora innanzi, grazie all’affetto provato per il principe, rivaluterà e inizierà ad apprezzare e a capire un aspetto della realtà che fino ad allora era stato percepito come negativo.