In questi giorni leggendo i giornali e guardando i notiziari tv si ha la sensazione che la novità del Papa Francesco sia spesso esaltata per denunciare l’arretratezza del passato.

La settimana scorsa, nelle lettere al Direttore di Avvenire, quotidiano a cui sono abbonato e molto affezionato, ho letto che la novità di Papa Francesco era già stata profetizzata da Fogazzaro e dal suo libro Il Santo (1905), che sarebbe stato condannato dalla Chiesa poco tempo dopo la pubblicazione. Una volta ancora, mi sembra che l’esaltazione di Papa Francesco possa diventare, in maniera surrettizia, l’occasione per attaccare la Chiesa, quella Chiesa che ha preso posizione storicamente nei confronti dell’opera di Fogazzaro e del Modernismo. Ripeto, non si vuole qui difendere ad ogni costo qualsiasi operato della Chiesa, ma si vuole sottolineare come i cattolici alla fine, coscienti o non coscienti, possano rendere un cattivo servizio nei confronti della propria Madre Chiesa.

Chi legge la lettera inviata al quotidiano e la risposta del Direttore, più che spalancarsi alla domanda e alla  ricerca su quanto accaduto, potrebbe percepire un giudizio sull’arretratezza e la chiusura della Chiesa, che conferma quei tanti luoghi comuni che la propaganda anticlericale e anticristiana ha promosso negli ultimi secoli. E allora domandiamoci: che cos’era il Modernismo? Perché la Chiesa prende posizione nei suoi confronti e nei confronti del romanzo di Fogazzaro?