Qual è la cantica più bella? Come inoltrarsi nel nuovo linguaggio del Paradiso dantesco senza perdere la sfida di continuare il viaggio esistenziale intrapreso nelle cantiche precedenti? Davvero la Commedia è superata dal punto di vista teologico? Come ha potuto Dante conoscere il big bang? Qual è la biblioteca da cui attinge il Sommo poeta per la composizione della terza cantica? Esistono simbologie nascoste e richiami simbolici non da subito avvertibili? Ovvero è possibile rintracciare un disegno particolare nei trentatré canti del Paradiso? Da queste e da altre domande parte il percorso di Fighera che conclude la trilogia sulla Commedia. In un testo agevole e sciolto l’autore non si sofferma solo sui personaggi e sui canti più famosi del Paradiso (come accade per lo più nei saggi sulla terza cantica), ma intende raccontare l’intero viaggio, dall’Eden fino alla salita attraverso i nove Cieli dove Dante incontra i santi che gli si fanno incontro scendendo dall’Empireo. Dante sostiene, poi, i tre esami sulla fede, sulla speranza e sulla carità rispettivamente dinanzi a san Pietro, san Giacomo e san Giovanni. Vede le gerarchie angeliche, la Candida Rosa sui cui scranni siedono i santi e, infine, incontra san Bernardo. Grazie alla sua intercessione presso la Madonna, Dante ha finalmente la possibilità di vedere Dio. Nella vita quotidiana l’avventura del viaggio dantesco in Paradiso introduce una speranza nuova e insegnamenti sempre vivi.