C’è una poesia di Montale che ben descrive lo sconforto che sperimenta l’uomo moderno e, nel contempo, introduce al fondamento della speranza. La poesia «Piove», appartenente alla raccolta Satura pubblicata ormai più di quarant’anni fa (1971), è di un’attualità sconcertante. La data di composizione della poesia ci testimonia che già allora erano ben visibili, per chi sapeva leggerli e intenderli, i segnali di una crisi generalizzata, non solo sociale ed economica, ma ancor prima culturale.

La quarta raccolta montaliana è costituita da quattro sezioni: Satura I, Satura II, Xenia I, Xenia II. Vi confluiscono le delusioni storiche e politiche del poeta, nel contempo con tono scherzoso emerge l’affetto per la moglie Drusilla Tanzi, appena scomparsa (1962). Permane ancora, come nelle prime raccolte, quella percezione della possibilità di «uscire dalla campana di vetro», di «cogliere l’anello che non tiene», lo «sbaglio di natura» grazie al quale sia possibile pervenire a quanto è nascosto dietro la realtà («Tutte le cose portano scritto più in là»).