Decima puntata di “Amor che move il sole e l’altre stelle” su radio Vaticana.
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Possiamo con certezza affermare che la considerazione della persona cambia radicalmente con l’avvento di Cristo. Non muta soltanto la visione dell’eroe, che era fino ad allora personaggio granitico. Si modifica, in realtà, la visione dell’uomo in generale, dal pubblicano alla prostituta, dallo schiavo al monarca, dal cittadino dell’Impero romano al barbaro lontano ancora dalla civiltà e dal cristianesimo. La buona novella di Cristo è cattolica, ovvero universale, si rivolge a tutti. Non fa eccezioni di sorta, non fa preferenze. L’unica preferenza, se si può dire, è l’accettazione nostra della sua chiamata, proprio come Zaccheo che scende dall’albero e accoglie Gesù a pranzo in casa sua. La preferenza di Cristo coincide con la nostra libertà di accettare e riconoscere la sua Presenza. Gli ultimi che sono gli esclusi nel mondo antico, quelli che sembrano nati per nessuno, che hanno vissuto apparentemente una vita senza senso, possono passarci avanti nel Regno di Dio. Ma attenzione, il Regno di Dio inizia già su questa Terra! Quindi, gli infimi e i disprezzati possono superarci, essere più lieti già da ora. Questa è la più grande rivoluzione che potesse accadere. Non la morte ristabilisce l’uguaglianza, come si è soliti dire, bensì l’amore di Cristo che tratta tutti allo stesso modo e offre a tutti le stesse possibilità. La libertà è il fattore che connota l’umana natura che solo Cristo ha portato completamente alla luce svelando pienamente l’uomo a se stesso.