Chi era san Domenico di Guzman? L’agiografia è abbastanza uniforme e confluisce negli Acta sanctorum di Teodorico d’Appoldia (a differenza della bibliografia eterogenea e varia riguardante san Francesco di Assisi).
La beata Cecilia Cesarini (1200 circa – 1290), seguace di san Domenico, ce lo descrive così:
“Era di media statura ed esile di corpo; aveva un bel viso e la carnagione rosea; i capelli e la barba tendevano al rosso; gli occhi erano belli. Dalla sua fronte e di tra le ciglia, irradiava come uno splendore che a tutti ispirava rispetto e simpatia. Rimaneva sempre sereno e sorridente, tranne quando era addolorato per qualche angustia del prossimo. Aveva lunghe e belle mani e una voce forte e armoniosa. Non fu mai calvo, ma aveva la corona della rasura tutta intera, cosparsa di qualche capello bianco”.
Nato nel 1171 a Calaruega, nella vecchia Castiglia, da Felice di Guzman e da Giovanna d’Aza, educato alle verità della fede dallo zio prete, san Domenico di Guzman brillò fin da giovanissimo d’amore per Cristo. A Palencia studiò le arti liberali e la teologia. Divenuto sacerdote, dal 1206 si dedicò alla predicazione contro l’eresia catara che si stava enormemente diffondendo.
Dal 1215 alcuni amici si unirono a Domenico nel desiderio di amare e di seguire Gesù. L’anno dopo papa Onorio III approvò l’Ordine dei Domenicani che in pochi anni si sparsero in tutta Europa, insegnando nei centri universitari, fondando conventi, predicando la verità, testimoniando un immenso amore per la Madonna, tanto da essere denominati dal popolo «i frati di Maria».
San Domenico salì al Cielo il 6 agosto 1221 e venne canonizzato tredici anni più tardi da papa Gregorio IX.