Se nella mia giornata ho stabilito di studiare un certo numero di ore, almeno un quarto d’ora dovrà essere dedicato alla scrittura (ricordatevi che la prima e la terza prova sono basate sulle abilità di scrittura in Italiano), un quarto d’ora all’actio (cioè all’esposizione retorica di quanto avete studiato e appreso) e via dicendo, in base alle competenze fondamentali richieste in uscita dalla vostra scuola. Così, in un Liceo linguistico quotidianamente si dovranno curare le lingue studiate (tramite speaking o writing o listening) oppure in un Liceo scientifico ogni giorno ci si confronterà con problemi od esercitazioni di Matematica. Terminati gli scritti e in vista dell’orale il rafforzamento delle competenze sarà tutto proteso al controllo dell’esposizione orale. Più che continuare a leggere il libro conterà esporre, dibattere, farsi interrogare, allenarsi nell’eloquio.
ALCUNE IPOTESI DI TRACCE
Dopo questi suggerimenti, arriviamo alla questione che agli studenti interessa maggiormente, ovvero quali possano essere le ipotetiche tracce per la prima prova scritta dell’Esame di Stato del 2017. Penso che le esternazioni del Ministro della pubblica istruzione Fedeli e dell’ispettore Branca atte a tranquillizzare gli studenti sulle tracce possano essere almeno in parte indicative. Le tracce dovrebbero riguardare, a loro dire, percorsi affrontati durante l’anno, ben conosciuti e interessanti. Se non interpreto male queste esternazioni, credo che quest’anno per l’analisi di testo (tipologia A) non saranno proposti autori estranei ai programmi e al canone letterario novecentesco, come è accaduto negli ultimi anni con la scelta di Claudio Magris o di Umberto Eco. Da quando è entrata in vigore nell’anno scolastico 1998-1999 la riforma dell’Esame di Stato la selezione degli autori è stata davvero ridotta, indice di poca fantasia e di una sottovalutazione del patrimonio letterario del Novecento italiano. All’esame di maturità la letteratura italiana del Novecento appare ridotta, povera e scarna. Abbiamo avuto tanti scrittori importanti. Tra gli altri Guido Gozzano, Ada Negri, Dino Buzzati, Federico Tozzi, Angelo Gatti, Giuseppe Tomasi de Lampedusa, Giovannino Guareschi, Pier Paolo Pasolini, Clemente Rebora, Carlo Emilio Gadda, Carlo Betocchi, Giovanni Testori, Mario Luzi, Alda Merini, Andrea Zanzotto e Grazia Deledda (premio Nobel per la letteratura prima di Pirandello). Agli esami sono, invece, stati proposti: tre volte Ungaretti, tre volte Montale, due volte Quasimodo, due il Paradiso, una volta Saba, Pavese, Pirandello, Primo Levi, Svevo, oltre ai già citati Magris ed Eco. In questi anni la selezione ha riguardato solo il Novecento. È stato escluso il secondo Ottocento che viene studiato in tutte le scuole in quinta superiore. Chi insegna sa, in realtà, che molti docenti partono nell’ultimo anno ancora da Leopardi o Manzoni, raramente da Verga. Eppure l’Ottocento non compare nelle proposte della tipologia A. Tra gli autori del Novecento incontriamo degli illustri esclusi, Pascoli e D’Annunzio su tutti.
Allora, se quest’anno le tracce dovrebbero tranquillizzare gli studenti, credo che non compariranno né autori come Magris od Eco né tantomeno grandi scrittori del Novecento, ma ormai dimenticati come la Deledda o Tozzi o i grandi sopra citati. Probabilmente verrà proposto un autore di cui si festeggia un anniversario. Ricordo che quest’anno si festeggiano i centocinquant’anni di Pirandello, grande genio del Novecento. L’unica volta in cui l’analisi di testo verteva su Pirandello è stato offerto un testo teatrale (Il piacere dell’onestà): per questo sarebbe bella l’analisi di una novella o di un brano di un grande romanzo. Quest’anno si celebra, però, anche l’ottantesimo anniversario della morte di Saba. Solo nel lontano 2000 è stata scelta una poesia di Saba: La ritirata in piazza Aldrovandi a Bologna. Considerati la tendenza a ripetere i grandi della triade Ungaretti, Saba, Montale (tre volte Ungaretti e tre volte Montale) e il fatto che Saba sia stato proposto una sola volta, potrebbe essere ripresentato dopo tanti anni un componimento dell’autore triestino. Una bella esercitazione di quello che è il cantore dell’ordinario (parla anche del portiere di una squadra di calcio, della balia, della sua città, della figlia Linuccia, …) sarebbe la lettura della poesia A mia moglie, in dissonanza con tutta la tradizione cortese occidentale che ha esaltato i rapporti adulterini extra coniugali o le relazioni irraggiungibili. Oppure la poesia Il Borgo. Altro anniversario è il trentennale della morte di Primo Levi, autore di Se questo è un uomo. Però, magari quest’anno si potrebbe anche proporre un grande come Pascoli, chissà perché così snobbato dal Ministero.
Affrontiamo ora le altre tipologie. Per quanto riguarda la tipologia B (articolo di giornale o saggio breve) nell’ambito artistico-letterario negli ultimi anni sono stati proposti argomenti legati all’affettività (amore, amicizia, rapporto padre-figlio, relazione tra i poeti e la terra natia). Nell’ambito storico-politico potrebbe essere suggerita una ricorrenza come quella concernente il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma (1957) o i 25 anni dalla morte di Giovanni Falcone o ancora gli ottant’anni dalla morte di Antonio Gramsci di cui il Ministro Fedeli ha più volte parlato quest’anno. Questi argomenti (Giovanni Falcone, Antonio Gramsci, Unione Europea e trattati) potrebbero essere proposti anche nella tipologia C (tema di Storia) o nella tipologia D (tema di attualità). Nell’ambito tecnico-scientifico importanti anniversari sono i centocinquant’anni dalla nascita di Marie Curie (studi sulla radioattività) insignita di ben due Premi Nobel (per la fisica prima e per la chimica più tardi) e gli ottant’anni dalla morte di Guglielmo Marconi. Anche in questo caso, gli argomenti potrebbero essere proposti nel tema di attualità (tipologia D). (pubblicato su Tempi.it)