La nascita nel 1984 e la crescita dell’associazione Fraternità sono il segno di un amore che si spalanca all’accoglienza dell’altro. Lo spunto è offerto dall’esortazione apostolica di Papa Giovanni Paolo II contenuta nella Familiaris Consortio (1981), accolta da don Giussani che negli esercizi della Fraternità nel 1982 sprona in tal senso: «Che cosa c’è di più semplice per due genitori di spalancare la porta di casa e del cuore per accogliere un bambino non concepito da loro?». Il fatto di aprire la propria casa al bisogno dell’altro nasce, quindi, da un invito rivolto dal Papa a tutta la Chiesa e che don Giussani ha raccolto e portato a tante famiglie. Così, l’iniziale idea di ritrovarsi con degli amici in una cascina per stare bene assieme si tramuta nell’iniziativa di ospitare prima ragazzi e ragazze con problemi di tossicodipendenza, poi minori. Un gruppo di persone si ritrova con don Mauro Inzoli per accompagnare e seguire la crescita dell’opera. Il numero cresce sempre più e «a un certo punto ci si è accorti che si è compiuto un miracolo. È come quando un padre prende all’improvviso coscienza che suo figlio è cresciuto e diventato adulto» (Antonio Ricciardi).