In occasione della festa di Sant’Agostino (28 agosto) scopriamo la figura di Sant’Agostino attraverso la visione di un film del 2009.
Attori: Monica Guerritore, Alessandro Preziosi, Franco Nero.
Regia: Christian Duguay
La gioventù e la formazione retorica
La storia si apre nel 430 d. C. al momento dell’assedio di Ippona da parte dei Vandali. Giunge nella città una lettera da Roma in cui si chiede a Sant’Agostino, vescovo della città, di abbandonare quella terra e portare in salvo tutti i libri. Tutta la vicenda è raccontata con lunghi flashback del settantaseienne Agostino che ricorda:“Se in me c’è qualcosa di prezioso io lo devo soltanto a mia madre che mi partorì con la carne a questa vita temporale e col cuore alla vita eterna”. Inizia così il suo tuffo nel passato, di quando ancora adolescente fu colpito dalla perizia retorica dell’abilissimo Macrobio che riusciva a persuadere tutti di quello che voleva. A seguire è raccontato il famosissimo episodio delle pere rubate (presente nelle Confessioni), un atto cattivo compiuto deliberatamente (“Volevo fare una cattiveria gratuita, non avevo rubato per goderne”). Agostino parte per Cartagine per cercare di entrare nella cerchia dei alunni di Macrobio. Accompagnato dalle parole della mamma (“Che Dio sia con te!”), le risponde: “Dio, no grazie, mi basto io”. “Di chi erano se non di Dio quelle parole di mia madre, ma non mi scendevano nel cuore” dirà più tardi il sant’Agostino convertito.